Negli ultimi decenni sono stati sempre più numerosi e approfonditi gli studi dedicati ai benefici che possono derivare dalla pratica di discipline artistiche.
Le ricerche hanno accertato che, fin dai primi anni dell’infanzia, l’esperienza teatrale, musicale e di movimento danzato, ha influenza positiva sullo sviluppo cognitivo, favorisce a maturazione di competenze multisensoriali, emozionali e sociali, migliora le funzionalità motorie e risulta determinante sulla valorizzazione di autostima, interazione, comunicazione ed espressione di sé.
In un mondo che spesso tende a contenere l’auto-espressione, il teatro incoraggia, invece, la creatività e la ricerca di uno sbocco poetico per la propria interiorità.
È stato approfonditamente studiato che il cervello umano allevia lo stress attraverso la fantasia e la creatività. Eppure l’immaginazione, che resta una delle più importanti funzioni della psiche, è accantonata, soprattutto nel mondo adulto, come elemento di scarso valore che porta lontano dalla razionalità. Occorre restituire valore alla creatività, quale capacità di creare nuove immagini nella propria mente che porta a potenziare l’abilità di cambiare prospettiva, di cercare nuove strade e soluzioni e di uscire dai blocchi di pensiero rigidi (tipici degli stati depressivi).
Altro fattore da approfondire è l’enorme benessere psico-fisico che può derivare dall’attività motoria associata alla musica: la danza.
Per i bambini, che utilizzano il corpo come canale prediletto per la scoperta del mondo, il movimento fisico, è un vero e proprio strumento di crescita: porta vantaggi all’apprendimento e ha effetti sulla costruzione armonica della personalità.
La quotidianità costringe spesso i bambini a stare fermi diverse ore sui banchi di scuole ed ecco che è bene, dunque, trovare per loro uno spazio in cui poter lasciare che il corpo si muova, impari, comunichi, ricordi, crei e impari che i movimenti spontanei possono combaciare con un codice tecnico e musicale stimolando una armonica corrispondenza tra immaginazione e realtà.
La pratica artistica, dunque, è decisamente consigliabile nell’età dello sviluppo, ma non solo: in età adulta è importante tenere allenate le proprie competenze socio-emozionali, con giovani e adulti problematici l’arte può essere un’efficace strumento terapeutico e, indubbiamente, l’arte può favorire l’integrazione in una realtà multiculturale.
Anche le discipline artistiche possono intendersi come “sport di squadra”. La classe di danza, di teatro, di musica, è una squadra vera e propria con allenamento e obiettivi comuni (la realizzazione di uno spettacolo è come scendere in campo per una partita), è una compagnia nel suo senso letterale, che prevede collaborazione, abbattimento della competizione negativa, inclusione e aumento della fiducia e capacità di comunicazione.
Insomma, l’arte fa bene e può essere uno strumento incredibile per la crescita globale della nostra società. Un percorso artistico può essere un ottima occasione per bambini, ragazzi e adulti e, come disse J. E. Jones: “Le arti sono sempre state importanti per la salute di una nazione, ma non lo abbiamo ancora capito.”
di Stefania Ambroggi